Album

Album? Beh, sì... ma non nel senso tradizionale. Per "album" siamo abituati a pensare a CD, playlist eccetera; nel nostro caso non è necessariamente vero.

Nell'area pubblica trovate materiale già rilasciato mentre, in quella riservata, c'è il materiale già scritto ma in attesa di pubblicazione: anticipazioni delle "scintille" future, insomma.

Abbiamo deciso di rendere disponibile anche i testi dei lavori che rilasceremo in futuro, per quanti non abbiano bisogno di lasciarsi trasportare le parole dalla musica e desiderose di consumare le nostre "scintille" in modo attivo, tramite la lettura.

Ad ogni modo, per ciascun album, si tratta solo di aspettare...

La stanza dai fiori dipinti

Da dove nasce il titolo dell'album? Da questo passo di un grande rivoluzionario:

"L'esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua [dell'uomo] condizione è l'esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni... La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché l'uomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi".

Filo conduttore dell'album non è tanto dare risposte quanto innescare domande. Le canzoni offrono prospettive diverse per fenomeni noti; suggeriscono una visione della realtà che non sia quella imposta da chi ha il potere di imporla, bensì il punto di vista di chi il potere lo subisce: di quel possente orso tenuto alla catena da un fanciullo e convinto di esserne prigioniero. 

Eppur si muove: moto di rivoluzione terrestre

Questo album è un concept ispirato a "Vita di Galileo", di Bertolt Brecht.

La vicenda storica fornisce a Brecht lo spunto in cui i personaggi vanno visti come simboli: il papato non rappresenta la Chiesa, bensì il potere; un potere che in ogni luogo e tempo ha sacralizzato le proprie necessità e contestato non solo la possibilità di un mondo diverso ma anche la liceità di una critica al presente.

Eppure... eppur si muove! E niente è più costante, nella storia, del cambiamento.

La Peste

"Accendiamo il fuoco e del carbone ci stupiamo".

Un concept basato sull'omonimo capolavoro di Albert Camus.

"La peste" è ovviamente metafora di un morbo che attraversa tutta la storia dell'umanità. Quando generazioni che non hanno mai vissuto il dramma ne parlano come di un fatto antico, quando ne sentono i passi senza riconoscerli, quando lo incontrano senza combatterlo, è tempo di una nuova epidemia.

Il romanzo è un messaggio inviato a queste generazioni ignare: con questo album, noi raccogliamo il messaggio e lo trasmettiamo al nostro tempo.

Ur-Fascismo

"Il fascismo non tornerà: è cosa del passato". Certo: così come non torneranno la guerra, la criminalizzazione della diversità, il nazionalismo, il disprezzo per i movimenti sindacali eccetera...

Il fascismo non tornerà certamente nelle forme del passato, così come non torneranno le guerre combattute a cavallo, ma - come le guerre - continuerà a colpire nelle sue nuove forme.

Questo album descrive i germi del fascismo moderno, che si riproducono intorno a noi, in noi, contro di noi. Perché il fascismo non tornerà... solo nella misura in cui non lo faremo tornare

Se la storia insegna qualcosa...

"Se la storia ci insegna qualcosa

Se insegna qualcosa alla gente
E' che da questa maestra preziosa
L' uomo non impara niente"

Guardare alla storia come guardarsi in uno specchio senza riconoscersi... 

"Chi non conosce la storia è condannato a riviverla", dice il saggio: anche chi la conosce senza comprenderla; chi vede la foresta senza vedere gli alberi.